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Vuoi aprire o stai per aprire uno shop on line?

8 consigli utili per evitare gli errori che potrebbero costarti caro!

 

Il boom delle vendite on line non è finito con la pandemia, ma ha determinato il cambiamento di abitudini dei consumatori. Solo nel 2021 l’aumento registrato è stato del 68%!
Molte aziende possono incrementare le loro vendite con l’apertura di un e-commerce.
Vediamo però insieme quali sono le trappole e gli errori che si nascondono dietro la non corretta valutazione del progetto.

 

1) Il più comune: affidarsi a chi si improvvisa. Andare per tentativi, tramite il cugggino, o il vicino che è bravino col computer, vi costerà in termini di tempo e danno di immagine. Avere un e-commerce che non funziona o funziona male è il modo migliore per presentarsi come venditore inaffidabile. Selezionate professionisti con esperienza nel settore.

 

2) Creare un assortimento “minestrone della valle degli orti”. Alcune persone pensano di buttare dentro il proprio e-commerce diverse categorie senza un progetto reale. Si parte ad esempio dai prodotti per bambini, passando per la bigiotteria creata dalla sorella e la compagna di banco, per finire con avanzi di magazzino di un amico che vende elettrodomestici. Scegliete con cura il settore, i prodotti e l’identità che volete dare all’azienda.

 

3) Utilizzare foto e immagini di pessima qualità. E’ un errore che compromette l’aspetto del sito e quindi rende poco gradevole la navigazione e certamente allontana la vendita. Esistono molte risorse per i siti aziendali, gratuite o a pagamento. Faranno la differenza.  Valutate anche la possibilità di contattare un grafico e un  fotografo commerciale per i prodotti.

 

4) Avere schede prodotto prive di contenuti essenziali. Qualche esempio: omettere formule INCI dei cosmetici, le misure di elementi d’arredo, le certificazioni, ingredienti e allergeni dei prodotti alimentari.  Inutile dire che l’utente che non trova le informazioni, abbandona il carrello e acquista altrove. Scrivete tutto ciò che è essenziale per presentare e vendere il prodotto.

 

5) Nascondere contatti, elementi identificativi e dati obbligatori per legge. Mi è capitato di vedere diverse volte siti che non avevano partita iva in home page o con i contatti telefonici nascosti. Prestate la massima attenzione a tutti gli aspetti legali del sito e presentatevi con la massima trasparenza.

 

6) Pensare che si possa gestire nel tempo libero. Un e-commerce richiede tempo e tutte le risorse necessarie per funzionare bene. Un’assistenza clienti adeguata, una particolare attenzione alla logistica, un aspetto grafico curato, testi di descrizione e contenuti, conoscenza, adeguamento e rispetto della normativa, marketing….Investite in formazione e affidatevi a professionisti.

 


7) Fermarsi e sedersi una volta terminato. Alcune persone sono convinte che terminata la realizzazione del sito, inseriti grafica, testi e prodotti, ci si possa fermare e attendere le vendite.   E’ l’errore di valutazione più comune che vanifica tutto il lavoro svolto. Un shop on line non va avanti da solo. E’ bene esserne consapevoli fin dall’inizio.

 

8) Alla bersagliera. Spesso si parte con l’idea del “più ce n’è meglio è”. Allora tutto dentro: blog, profili Instagram, Facebook, Twitter, Pinterest, poi Whatsapp, TelegramSe poi manca la competenza e/o il tempo per la creazione dei contenuti, è certo il risultato finale. Scegli i social e i canali di comunicazione più adatti al tuo brand e al tuo target. Se non hai le competenze contatta un social media manager.




Schwa: l’inclusività passa anche attraverso l’HTML

Oggi, tra le tante richieste mi arriva un ticket per la pubblicazione di un articolo. Nel leggere il contenuto trovo il carattere Ə, ovvero lo “schwa”.

Bene. La procedura è sempre la stessa: preparazione titolo, paragrafo, HTML e… Già al titolo il primo problema: come si fa il simbolo “Ə” sulla tastiera? Non oso immaginare in HTML! Certo prima dell”HTML bisogna partire dalla tastiera, quindi dall’UNICODE.

Prima di procedere vale la pena approfondire.

Cosa è lo Schwa Ə?

Schwa: Origine e significato

La lingua italiana è il risultato di una continua trasformazione che dura da secoli, ma da qualche tempo un semplice simbolo grafico ha scatenato l’opinione pubblica, la stampa, ha acceso il dibattito tra linguisti e richiesto l’intervento dell’Accademia della Crusca.

Sto parlando dello “schwa” o scevà (italianizzato), la desinenza finale neutra che sostituisce plurali maschili per una comunicazione più inclusiva a partire dalle parole. Perché lo sappiamo, le parole sono importanti.
Per quanto riguarda la sua origine ci sono diverse teorie. I linguisti concordano che le prime tracce del suo utilizzo risalgano all’ebraico medievale. Secondo quanto riporta la Treccani, lo “schwa” è il nome di un simbolo grafico ebraico che indica l’assenza di vocale seguente o la presenza di una vocale senza qualità e quantità. Lo scevà appare anche in diversi dialetti del Centro e del Sud d’Italia, ad esempio in quelli di Napoli e Bari, e nella lingua piemontese.

Soluzioni, proposte, critiche
La lingua italiana prevede che, in caso di moltitudine mista, anche in presenza di un solo maschio, si utilizzi il maschile sovraesteso. Lo “schwa” diventa dunque un tentativo, un obiettivo, una possibilità che mira a creare un linguaggio che rappresenti anche le persone appartenenti alla comunità Lgbtq+ e che sia adeguato a descrivere una realtà socioculturale mutata nel tempo.

Alma Sabatini nelle sue “Raccomandazioni per un uso non sessista della lingua italiana”, già nel 1987 proponeva come criterio quello del genere prevalente, per poi scegliere se usare il maschile o il femminile sovraesteso.
Più recente invece l’utilizzo dell’asterisco o della chiocciola, inseriti nelle parole per definire una pluralità di persone con diversa identità sessuale. Questo uso, però, ha un limite: non ha una pronuncia nella lingua parlata. La sociolinguista Vera Gheno, specializzata in comunicazione digitale che ha collaborato per venti anni con l’Accademia della Crusca, ritiene lo schwa preferibile all’asterisco. Un esperimento, lo definisce, che ha raccolto consensi ma anche critiche: il direttore di MicroMega, Paolo Flores D’Arcais, ha definito un’“ennesima idiozia spacciata per progressista” la scelta annunciata sui social del comune di Castelfranco Emilia sull’utilizzo dello schwa (ə) al posto del maschile sovraesteso nei post istituzionali.

Ancora, la linguista Anna M. Thornton sottolinea come l’introduzione dello schwa non risolva affatto il problema dell’inclusione.
L’Accademia della Crusca ai quesiti pervenuti sui temi legati all’utilizzo dell’asterisco e dello schwa ha risposto che il genere grammaticale è una questione del tutto diversa dal genere naturale.
Ha espresso contrarietà all’uso di asterischi o di altri segni estranei all’ortografia italiana, poiché la forma non ha nulla a che vedere con la sostanza. Esplicitando: anche chi non gradisce “schwa” e asterischi si manifesta contrario al sessismo linguistico e rispettoso nei confronti delle persone che si definiscono non binarie.
L’unica certezza è che educazione linguistica e educazione emotiva devono andare di pari passo.

Come si fa lo Ə “Schwa” sulla tastiera?

Chi non ha mai lavorato con la fonetica o è la prima volta che si trova a scrivere simboli fonetici si porrà la domanda: “Come si fa lo schwa sulla tastiera?”.

E sulla tastiera dello smartphone? Si fa allo stesso modo su Microsoft Windows, su Linux, Apple, Andorid e iOS?“.

C’è uno standard internazionale? La risposta è sì, l’UNICODE.

ASCII e UNICODE

Partiamo dicendo che l’UNICODE, o Unicode Consortium, è il consorzio internazionale di aziende interessate alla interoperabilità nel trattamento informatico dei testi in lingue diverse, i custodi delle nostre lettere, dei nostri caratteri. Al 14 settembre 2021 Unicode 14.0 aggiungeva 838 caratteri, per un totale di 144.697. Queste aggiunte includono 5 nuove scritture, per un totale di 159, oltre a 37 nuovi caratteri emoji.

Prima di arrivare all’UNICODE, ovvero il sistema che “integra le lingue” che potremmo chiamare quindi l’inclusivo dell’informatica, dobbiamo dare uno sguardo all’ASCII. Tutto parte dall’ASCII (American Standard Code for Information Interchange) che fu pubblicato dall’American National Standards Institute (ANSI) nel 1968. I caratteri a disposizione dell’ASCII sono solamente 256, tutti quelli rappresentabili con solo 8 bit, ovvero 1 byte, il primo carattere è 0000 0000 e l’ultimo 1111 1111. Perché tutto quello che facciamo si traduce in BIT.

ASCII BINARY TABLE

 

 

Guardando la tabella ci rendiamo subito conto che mancano molti caratteri che ogni giorno vediamo sui nostri dispositivi, dai simboli di lingue non latine alle emoji, per questo motivo era necessario un set di caratteri comprensivo che includesse tutte le lingue. Così è arrivato Unicode nel 1991, per poter codificare più caratteri in modo standard e permettere di utilizzare più set di caratteri estesi.

Siamo quasi arrivati alla tastiera, ora bisogna “codificare” ciò che digitiamo, le due codifiche più note sono UTF-8 (Unicode Transformation Format, 8 bit) e UTF-16 (Unicode Transformation Format, 16 bit).

UTF-8 usa da 1 a 4 byte per rappresentare un carattere Unicode quindi con 1 byte, ovvero 8 bit, abbiamo a disposizione 256 combinazioni, sufficienti per rappresentare i primi 128 (cioè da 0 a 127) caratteri dell’ASCII. Nella tabella qui sopra sono indicati quelli dal binario 00000000 al binario 01111111. Quattro byte possono sembrare veramente troppi per un solo carattere, tuttavia questo è richiesto solo per i caratteri che stanno fuori dal Basic Multilingual Plane.

  • UTF-8:
    • 1 byte: ASCII standard
    • 2 byte: arabo, ebraico, la maggior parte degli script europei
    • 3 byte: BMP (Basic Multilingual Plane)
    • 4 byte: tutti i caratteri Unicode
  • UTF-16:
    • 2 byte: BMP
    • (Basic Multilingual Plane)
    • 4 byte: tutti i caratteri Unicode

Bene, ora siamo pronti per impostare le nostre tastiere in modo da scrivere anche noi lo ə. Lo schwa minuscolo ha codice U+0259 mentre il maiuscolo ha codice U+018F.

Carattere Schwa Unicode

Carattere Schwa Unicode

UNICODE TABLE

Come facciamo lo schwa con la tastiera (Microsoft,  Apple e Linux)

Lo ə su Microsoft Windows

Come creare una scorciatoia da tastiera per scrivere ə su Windows

  1. Scarica e installa il programma gratuito AutoHotkey;
  2. Durante l’installazione,  scegliere UNICODE;
  3. Conclusa l’installazione, vai sul Desktop;
  4. Clicca con il tasto destro del mouse sullo sfondo e clicca su Nuovo e, infine, seleziona AutoHotkey Script;
  5. Chiamalo come preferisci, schiaccia Invio e dopodiché clicca con il tasto destro del mouse sul nuovo file, infine dal menù a tendina clicca su Edit script;
  6. Si aprirà una finestra con alcune stringhe di testo. Non toccarle e aggiungi sotto la seguente stringa:
+!a::
Send, ə
return

Attraverso questa stringa verrà impostata una scorciatoia da tastiera per cui, premendo Shift Alt + il tasto a, apparirà lo ə.

SCHWA SU APPLE

L’utente “restuccia” di GitHub ci viene in soccorso con un pacchetto pronto, ho testato la procedura su un MacBook Air 2021 aggiornato al sistema MacOS Monterey.

Al termine della procedure potremo digitare lo schwa ə con il nuovo layout tastiera premendo i tasti option (⌥) + a, per lo schwa maiuscolo Ə, la combinazione di tasti sarà option (⌥) + shift (maiuscolo) + a.

Di seguito i passaggi, oppure puoi seguire la guida su GitHub:

  1. Scarica il layout cliccando qui;
  2. Apri il file italiano+schwa.dmg;
  3. Nella finestra che apparirà, apri “Keyboard Installer”;
  4. Trascina il file “italiano+schwa.bundle” sulla finestra di Keyboard Installer;
  5. Clicca su “Install for current user”;
  6. Riavvia il computer;
  7. Clicca sul menu Apple () > Preferenze di Sistema, poi su Tastiera, quindi sulla scheda “Sorgenti di input”;
  8. Clicca sul bottone “+”, seleziona “Italiano” nel menu a sinistra;
  9. Seleziona il layout “Italiano+schwa” e clicca su aggiungi;
  10. Una icona con la bandiera italiana apparirà nella barra dei menu, in alto a destra nello schermo. Clicca sulla bandiera per scegliere il nuovo layout.
  11. Per digitare lo schwa ə con il nuovo layout tastiera, basta premere i tasti option (⌥) + aPer lo schwa maiuscolo Ə, la combinazione di tasti è option (⌥) + shift (maiuscolo) + a.

Linux il più inlcusivo

Per scrivere lo shwa su Linux è sufficiente usare una combinazione di tasti:

ctrl shift u + 0259

questo metodo indica alla tastire di usare il carattere idenitficato con il codice UNICODE U+01DD 

oppure usare il tasto “compose”, solitamente è il tasto ALT GR + SHIFT ma potrebbe cambiare da Desktop a Dektop.
compose + e +e

Quindi nessuna installazione particolare, Linux sa,!

Come lo facciamo su Word

Se il nostro sistema operativo non ha il simobolo shwa  possiaomo andare su “inserisci” e poi il tasto “simboli” e poi su “altri simboli”

Si apre l’elenco dei simboli gestiti dal nostro software, ora non ci resta che andarlo a cercare e selezionarlo.

Una volta individuato possiamo usare gli “shortcut key” , ovvero i tasti di selezione rapida, in questo caso mentre scriviam il nostro documento possiamo scrivere 0259 e poi premere ALT+X:

0259, ALT+X

Come lo facciamo su Open Office Writer

Simile alla procedura per Microsoft Word, andiamo sul menù inserisci e clicchiamo su “carattere speciale”

Ora nella finestra di dialogo selezioniamo “Estenzioni fonetiche”, qui la ricerca sarà più veloce avendo già “scremato” per i caratteri di nostro interesse.

come lo facciamo in HTML

Schwa HTML

TOPTAL DESIGNERS HTML

Abbiamo visto come possiamo farlo con sistemi operativi e software di scrittura, non resta che comprendere come farlo con il linguaggio di markup sviluppato da Tim Berners-Lee nel 1990: l’HTML, Hypertext Markup Language, lo standard usato per strutturare i documenti del World Wide Web.

Dall’immagine qui sopra vediamo che il codice html è “ə“, un esempio di html è il seguente:

<span>ə</span>

Se invece abbiaomo la necessità di  CSS (Cascading Style Sheets,ovvero fogli di stile a cascata), usato per definire la formattazione di documenti HTML, possiamo usare il codice “\0259”, di seguito un esempio:

<!DOCTYPE html>
<html>
<style>
h2:after {
content: ' \0259';
}
</style>
<body>
<h2>Vi presenoto lo </h2>
</body>
</html>

 

Sugli smartphone

Andorid

Sui dispositivi Andorid, il metodo più veloce è quello di scaricare la tastiera Gboard, quella di Google. Una volta installata ed impostata come predefinita, seleziona come lingua “Alfabeto fonetico internazionale (IPA)” e come layout “QWERTY” in questo modo ci sarà una fila di tasti in più per i simboli fonetici fra cui lo schwa.

Non ho trovato, purtroppo, una soluzione per la famosa tastiera SwiftKey di Microsoft per Android.

Apple iOS

Su iPhone la faccenda è più complicata, partiamo copiando lo schwa, andiamo su “Impostazioni > Tastiera > Sostituzione testo > +”, a questo punto incolliamo il simbolo schwa nel campo Frase. Nel campo Abbreviazione invece inseriamo una combinazione di caratteri comoda o un tasto che non viene suato mai.

Per gli utenti iOS 15 nessuna manovra da fare, il carattere è già inserito di default.

Articolo di Domenico Tricarico e Leila Delle Case.




Vulnerabilità WordPress SEO by Yoast

Vulnerabilità SEO, ma come risolvere i danni fatti?

Come scritto nel blog ufficiale (LINK) il blasonato plugin SEO by Yoast soffre di una gravissima vulnerabilità: Blind SQL Injection, file interessato sarebbe il class-bulk-editor-list-table.php.

Cos’è una Blind SQL Injection e come possiamo sfruttarla?

Un hacker inserisce una query SQL non valida in un’applicazione, nel nostro caso WordPress che avendo un autore, un admin o un editor già autenticati che visitano un URL malformato, il malintenzionato riesce ad accedere e modificare il database WordPress.

Vediamo cosa è successo proprio a noi che scriviamo questo articolo.

Il furbo di turno ha sfruttato la vulnerabilità per modificare il database, creare un nuovo utente, concedergli i privilegi amministrativi ed aggiungere delle widget con codice javascript.

Tale codice servire a modificare i link del sito per rimandare a pubblicità, il modo più veloce per monetizzare. Fortunatamente l’hacker aveva un suo scopo ben preciso, quello di monetizzare, per questo motivo non ha fatto danni.

Questo serve a riflettere su quanti usano WordPress per scopi professionali senza affidarsi ad aziende o professionisti del settore.

Come suggerito da hostingtalk.it:

In casi come questi, il consiglio è di aggiornare immediatamente il plugin WordPress SEO by Yoast all’ultima versione disponibile o di affidarsi a servizi di hosting gestiti, che eseguono in automatico per l’utenza gli upgrade di sicurezza necessaria. Altra alternativa è l’autoaggiornamento di WordPress, sempre che non sia stato disabilitato.

In alternativa un contratto di manutenzione può salvare il proprio business.




Visualizzare la struttura di un database mysql da php

Se avete bisogno di “stampare” la struttura di un database mysql esistente e non volete ricorrere a soluzioni come mysql workbench o similari, potete utilizzare un comodissimo script php di David Walsh.

 

Si tratta di un file .php, lo copiate sotto la DocumentRoot del vostro webserver, lo editate con db_name, user e password e lo aprite da web. Il risultato sarà del tipo:

 

admin_roles

Field Type Null Key Default Extra
id int(11) NO PRI auto_increment
nombre varchar(255) NO

 

admin_user

 

Field Type Null Key Default Extra
iduser int(11) NO PRI auto_increment
username varchar(255) NO
password varchar(255) NO
salt varchar(255) NO
nome varchar(50) NO
cognome varchar(50) NO

 

 

Lo script lo potete consultare  in questo post del blog di David Walsh oppure scaricarlo da  questa pagina su Mr.Webmaster




Symfony2: Error SecurityDataCollector

Se in seguito all’aggiornamento del PHP, la vostra webapp Symfony2 presenta il seguente errore:

 

FatalErrorException: Error: Call to a member function getRole() on a non-object in
C:\xampp\htdocs\AppApartamentos\vendor\symfony\sym fony\src\Symfony\Bundle\SecurityBundle\DataCollect or\SecurityDataCollector.php line 60

dovete aggiungere un metodo “serialize” alla vostra classe User.

Aprite l’Entità User.php:

modificate la dichiarazione in:

class User implements UserInterface, \Serializable

ed aggiungete i seguenti metodi:

public function serialize()
{
return json_encode(
array($this->username, $this->password, $this->salt,
$this->user_roles, $this->id));
}

/**
* Unserializes the given string in the current User object
* @param serialized
*/
public function unserialize($serialized)
{
list($this->username, $this->password, $this->salt,
$this->user_roles, $this->id) = json_decode(
$serialized);
}

 

 

La vostra istallaizione è salva!




Symfony – 01 – Installazione e configurazione del framework

Credo sia utile una mini guida su come installare e utilizzare il framework php Symfony2.

Innanzitutto preparatevi un ambiente LAMP, Linux + Apache + Mysql + Php

E prepariamoci un nuovo database mysql, che chiamiamo symfony , che dovremmo utilizzare per abilitare l’accesso securizzato.

Spostiamoci sotto la DocumentRoot di apache (se avete l’installazione di default, è /var/www/html )

Da qui, scarichiamo il composer, che serve per gestire le dipendenze del framework

curl -s https://getcomposer.org/installer | php

Ed ora scarichiamo il framework (ci vorrà qualche minuto).
Ho scelto la versione 2.3 che è supportata fino a Maggio 2016.

php composer.phar create-project symfony/framework-standard-edition symfony/ "2.3.*"

Ora vi chiede le informazioni sul database creato per configurare il file “##DOCUMENT_ROOT##/symfony/app/config/parameters.yml” (che potete configurare in un secondo momento).
Ve le riassumo qui:
database_driver (pdo_mysql):
database_host (127.0.0.1):
database_port (null):
database_name (symfony): symfony
database_user (root): myuser
database_password (null): mypassword
mailer_transport (smtp):
mailer_host (127.0.0.1):
mailer_user (null):
mailer_password (null):
locale (en): it
secret (ThisTokenIsNotSoSecretChangeIt): 2Cdq235nau

Il token potete generare una qualsiasi stringa.

Settiamo i permessi ai file scaricati:

chown -R apache.apache symfony
chmod -R 775 symfony

Ultimiamo l’installazione con:

cd symfony
mv ../composer.phar .
php composer.phar update
chmod 777 app/cache/ app/logs/

Listiamo i file installati:

ls -l

E avremo in seguente output:
totale 116
drwxrwxr-x 6 apache apache 4096 29 ago 11:44 app -> contiene log, cache, configurazioni, risorse
drwxrwxr-x 2 apache apache 4096 29 ago 11:38 bin -> binari del framework
-rwxrwxr-x 1 apache apache 2085 8 lug 16:17 composer.json
-rwxrwxr-x 1 apache apache 56987 29 ago 11:38 composer.lock
-rwxrwxr-x 1 apache apache 1065 8 lug 16:17 LICENSE
-rwxrwxr-x 1 apache apache 5736 8 lug 16:17 README.md
drwxrwxr-x 3 apache apache 4096 8 lug 16:17 src -> file sorgenti del progetto
-rwxrwxr-x 1 apache apache 1308 8 lug 16:17 UPGRADE-2.2.md
-rwxrwxr-x 1 apache apache 1962 8 lug 16:17 UPGRADE-2.3.md
-rwxrwxr-x 1 apache apache 8499 8 lug 16:17 UPGRADE.md
drwxrwxr-x 13 apache apache 4096 29 ago 11:44 vendor -> framework
drwxrwxr-x 3 apache apache 4096 29 ago 11:44 web -> documentRoot del framework

Ora se apriamo la seguente URL, modifichando ##MYHOST## con il nome del server, localhost se siamo in locale:

http://##MYHOST##/symfony/web/config.php

Si aprirà una pagina di verifica della configurazione, se non avete errori segnalati potete cliccare su
“Bypass configuration and go to the Welcome page”

Benvenuti nel vostro nuovo framework!

Se come errori segnalati, riscontrate il seguente:

    Set the “date.timezone” setting in php.ini* (like Europe/Paris).

Aggiungete la stringa
date.timezone = Europe/Berlin
nel file php.ini (di default sotto /etc) e restartare apache.

Nel prossimo post vedremo come configurare l’accesso securizzato.




Richiamare bash da php

Gli script bash possono aiutarci ad interfacciarci al S.O. dal php

Per fare un esempio completo, create uno script che faccia una echo:

vi /home/roberto/script.sh

e dentro incollateci:

#!/bin/bash
echo "Ciao, sono la echo!"

E fate una  pagina php con il seguente contenuto:

<?php 
$result=shell_exec("/home/roberto/script.sh");
echo($result);
?>

Per sistemi unix/linux, se siete sotto Windows ovviamente i path saranno nel formato “C:\…”




Floating Widget Social Network

Sito pulito o widget dei social network?

Non esiste sito internet senza widget social o connessioni ai propri profili o pagine aziendali, il cliente vuole html pulito ma senza rinunciare al badge di google plus piuttosto che al “mi piace” di facebook.

La soluzione è metterli a scomparsa in modo da lasciare il sito pulito senza widget fastidiose e pacchiane.

Guarda la demo http://blog.lbit-solution.it//prova.html

Scarica il file di prova al seguente link: http://blog.lbit-solution.it/wp-content/uploads/2014/04/prova.html.gz

La personalizzazione del codice è molto semplice, per facebook e google plus basta sostituire il nome account e l’ID del profilo:

 

likebox.php?href=http%3A%2F%2Ffacebook.com%2FLbitSoluzioniInformatiche&width

 

Al posto si “LbitSoluzioniInformatiche” inserisci l’account della pagina facebbok, per quanto riguarda google plus sostituisci l’ID del profilo:

 

g-page" data-width="240" data-href="https://plus.google.com/109087407088989811737" data-rel="publisher">

 

in questo caso il mio ID è “109087407088989811737“, è sufficiente inserire il proprio per avere il badge configurato.

Twitter invece richiede la creazione di una nuova widget direttamente dal sito twitter.com, nel codice che hai scaricato sostituisci tutto questo:

<!-- Start Twitter Badge -->

<a class=”twitter-timeline” href=”https://twitter.com/LinuxLBiT” data-widget-id=”459091732685021184″>Tweets di @LinuxLBiT</a>

<script>!function(d,s,id){var js,fjs=d.getElementsByTagName(s)[0],p=/^http:/.test(d.location)?’http’:’https’;if(!d.getElementById(id)){js=d.createElement(s);js.id=id;js.src=p+”://platform.twitter.com/widgets.js”;fjs.parentNode.insertBefore(js,fjs);}}(document,”script”,”twitter-wjs”);</script>

<!– // END Twitter Badge –>

Pochi passi per avere l’effetto desiderato.




Realizzare il tuo sito Ecommerce SEO friendly

E’ il momento di fare qualcosa di eccezionale con il proprio sito di commercio elettronico, sopratutto per chi punta ad essere il primo della lista nei motori di ricerca.

Un business di successo con il commercio elettronico in questo mercato competitivo non è così facile come sembra, i proprietari hanno bisogno di trascorrere il loro tempo prezioso per la ricerca di soluzioni perfette, le quali fanno del loro sito di e-commerce un sito di successo. Diventa fondamentale rendere il sito il più possibile SEO friendly in modo che possa sempre stare un passo avanti sul web.

Tuttavia i gestori dei siti di commercio elettronico avranno trovato delle soluzioni adatte alle loro esigenze, tentenado di rendere quanto più possibile il loro e-commerce seo friendly. Non importa se si gestise un piccolo negozio on-line o un centro commerciale completo, è necessario considerare le caratteristiche SEO friendly che ho elencato qui di seguito.

 

Nome a dominio del marchio trattato.

Quando è il momento di scegliere un nome di dominio per il vostro sito, si consiglia di scegliere un nome di dominio del marchio in modo che i clienti possono facilmente trovarlo sul web. Molti propongono di selezionare i domini basati su parole chiave, che non sono efficaci quanto si pensi. Hanno bisogno di selezionare un nome di dominio di marca, perché la loro decisione incide sulla loro posizionamento sui motori di ricerca. Chi ha usato domini basati su parole chiavi ha ottenuto rapidamente il posizionamento nei motori di ricerca, ma dopo gli aggiornamenti di Google EMD, questo è stato reso inutile.

deleks.com
Nella foto sopra, potete vedere il nome di dominio del marchio: deleks.com. Questo è più efficace di bpsedie-shop.it (vedere nell’immagine qui sotto).

bpsedie-shop

 

Domain Hosting
L’hosting è un punto essenziale quando si tratta di sviluppare un sito e-commerce SEO friendly , come è necessario fare in modo che il tuo dominio non scada in periodo di tempo troppo breve. Tali tipi di domini non sono considerati molto affidabili, bisogna quindi optare per un hosting con scadenza molto lontana nel tempo. Ottenere un estensione del dominio di mira è una grande idea; per esempio, se si desidera che il vostro sito web si ben visto nel nel Regno Unito, si dovrebbe utilizzare il TLD (Top Level Domain) co.uk , per la Spagna il .es e così via per le nazioni di particolare interesse

 

SEO-friendly URLs

E’ molto importate avere un sito web con le URL SEO, che possano contenere le keyword dei prodotti e dei Marchi trattati, questo faciliterà l’inidicizzazione renderà più semlice l’identificazione del prduttore.

MeridiArte

 

Nella foto sopra, potete vedere che MeridDiarte.com ha URL SEO-friendly, mentre nella foto qui sotto, Petique non le ha.

 

Petique.it

 

Redirect 301
Il redirect 301 consente di redirigere direttamente da una pagina ad un’altra, questo è efficace quando dobbiamo togliere dei contenuti, abilitiamo il redirect 301 dalla vecchia pagina verso la nuova, in modo da non perdere l’indicizzazione ottenuta.

 

Canonical.

Canonical si riferisce a quelle pagine web che possono essere facilmente caricati da più URL senza creare un errore di contenuto duplicato. E’ un problema comune, soprattutto quando più pagine hanno lo stesso contenuto, ma URL diversi. Questo è ciò che Google considera come contenuto duplicato.

Ecco alcuni esempi:

http://www.yourwebsite.com/

Home


http:/yourwebsite.com/
http://yourwebsite.com/index.html

Con l’aiuto del meta <link rel=”canonical” href=”http://www.italia-video.net/” />, si può facilmente dire che Google URL è l’URL principale del sito. Attraverso questo concetto, si possono evitare problemi di contenuti duplicati e ottenere link al tuo URL principale. E’ importante che il sito di e-commerce faccia uso di link canonical.

 

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    <pubDate>2013-06-17 16:28:24</pubDate>
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    <loc>http://www.lowcostarredamenti.com/pino-naturale-donau.html</loc>
    <changefreq>weekly</changefreq>
    <priority>1.0</priority>
    <image>http://www.lowcostarredamenti.comv/Donau-80x80.jpg</image>
    <title>Angolo soggiorno o tinello in pino naturale DONAU</title>
    <link>http://www.lowcostarredamenti.com/naturale-donau.html</link>
    <pubDate>0000-00-00 00:00:00</pubDate>
  </url>
</urlset>

La sitemap, o mappa del sito, gioca un ruolo molto importante nel rendere il vostro e-commerce individuabili nel web . E’ l’elenco completo delle pagine del tuo sito. E’ uno dei modi più semplici per dare ai motori di ricerca informazioni sulle pagine presenti nel sito. Principalmente ci sono due tipi di sitemap: la sitemap.xml e la sitemap.html.

La sitemap in formato xml (eXtensible Markup Language) è per i motori di ricerca, mentre sitemap in formato html (HyperText Markup Language) è per gli utenti che cercano di informazioni sulla struttura del sito e delle sue pagine. Attraverso la sitemap.xml, si può contribuire ad aiutare Google, e altri motori di ricerca, a leggere, scansionare e indicizzare il tuo sito web con facilità, senza ostacoli.

Robots.txt

Attraverso il file robots.txt, si possono specificare gli URL e le directory che i crawler (anche detti robot i spider) le ignorino. Utilizzare questo tag per mantenere alcune informazioni importanti e sensibili, presenti in alcune pagine,  private. ​

# Disallow all crawlers access to certain pages.

User-agent: *
Disallow: /exec/obidos/account-access-login
Disallow: /exec/obidos/change-style
Disallow: /exec/obidos/flex-sign-in

User-Agent: Googlebot
Disallow: /rss/people/*/reviews
Disallow: /gp/pdp/rss/*/reviews
Disallow: /gp/cdp/member-reviews/
Disallow: /gp/aw/cr/

Assicurarsi di utilizzare questo tag per mantenere le informazioni personali dei vostri clienti privati​​.

W3c Validation.

Il validatore W3C (World Wide Web Consortium) si occupa appunto di validare il markup del sito, e di mostrare a video gli errori. Eliminando gli errori, sarà molto più semplice effettuare la scansiona del sito da parte dei motori di ricerca.

Google Webmaster Tools

Gli strumenti per webmaster di Google di aiutano a mantenere il sito in ottima salute, segnalando eventuali errori di scansione, malware, statistiche sull’indicizzazione e sulla sitempa, tutto questo è, come per tutti i prodotti di big G, gratuito.

Qui sotto un esempio, il sito in questione ha qualche cosa da rivedere, come dimostrato dai 773 Non trovato e dalla sitemap che indicizza solo la metà delle pagine o articoli, 7.851 di 13.615 inviate.

GoogleWebMasters

Site Speed

Velocità del sito indica quanto tempo occorre per poterlo visualizzar. E ‘molto importante che la velocità di caricamento sia ridotta al minimo, un visitatore medio non attende oltre i 5 secondi, se il sito impiega più tempo lo esclude da i siti da “riotrnare” e la probabilità che possa fare un acquisto si riducono drasticamente. Anche qui ci aiuta GOOGLE con Page Speed, un tool che analizza il vostri sito e segnala eventuali modifiche da apportare per renderlo pià veloce.

Le regole di base sono tre:

  • Utilizzo della compressione
  • Utilizzo della cache
  • Dimensioni delle immagini ridotte

La compressione deve essere supportata dal Web Server, ma fate attenzione ad usarla, verificate che, una volta abilitata, il sito sia visibile su tutti i browser di vostro interesse, questo perché alcuni browser, come I.E. 6 non la supportano. La cache possiamo gestirla tramite i file .htaccess, ecco un esempio:


# durata mensile
 <FilesMatch "\.(jpg|jpeg|gif|png|ico|swf|flv)$">
 Header set Cache-Control "max-age=2592000"
 </FilesMatch>

 # durata settimanale
 <FilesMatch "\.(js|css|pdf|txt)$">
 Header set Cache-Control "max-age=604800"
 </FilesMatch>

 # durata giornaliera
 <FilesMatch "\.(html|htm)$">
 Header set Cache-Control "max-age=43200"
 </FilesMatch>

 

Meta Tag (titolo e descrizione) attraenti e l’esempio da immagine …

I Meta tag sono una parte importante del tuo sito web che fornisce informazioni ai motori di ricerca. Attraverso questi Tag, i proprietari di e-commerce possono facilmente fornire informazioni complete ai propri clienti circa i loro prodotti. E’ molto importante inserire dei meta tag nella sezione <head> del proprio sito, questi devono essere “attraenti”.

 

GoogleSearchAcquisto

Nella foto sopra, potete vedere che ho cercato per “acquistare smartphone” e eprice.it ha un meta tag attraente. “Acquiesta il tuo cellulare smartphone” è nel titolo cattura l’attenzione dei potenziali clienti.

 

Heading Tag (H1, H2, H3 etc)

Gli heading tag sono molto importanti per il sito web come gli H tag usati in qeusto articolo per definirne la struttura. I motori di ricerca si “accorgono” dei titoli H1 e sottotitoli H2, l’utilizzo anche degli altri (H3, H4, H5, ecc…) migliora il rendimento dell’inidicizzazione.

Utilizzando su tutte le pagine almeno i TAG H1 e H2 miglioreremo il posizionamento nella SERP (Search Engine Results Page).

Image Alt Tag

Il TAG Alt aiuta i motori di ricerca a capire cosa contiene  l’immagine definita nel tag img, questo è fondamentale, perché  adifferenza del testo, le immagini non possono essere viste dai crawler, si limitano solo a leggere il sorgente (src).

 

Pagina Prodotti & Ottimizzazinoe dei contenuti.

Il contenuto svolge un ruolo molto significativo, i motori di ricerca stanno prendendo in considerazione la pertinenza del tuo sito e l’importanza, sulla base dei meta tag e del contenuto. Ci sono vari punti che avete bisogno di prendere in considerazione, al fine di ottimizzare i contenuti e le pagine in modo efficiente:

  • Prezzo: Per ottimizzare notevolmente ilsito di ecommerce assicurarsi di aver messo ben in evidenza il prezzo.
  • Contenuto: Per ottimizzare la pagina del prodotto, così come i contenuti di tutto il sito, fornire contenuti precisi e dettagliati sulla pagina del prodotto  (come dettagli, recensioni di prodotti e panoramica sul prodotto stesso).
  • Prodotti Correlati: Inserire una quantità minima di 4 prodotti consente al visitatore di venire a conoscenza di altri prodtti interessanti. La stretta correlazione con il prodotto visto fa si ché il cliente trascorra più tempo sul sito e aumenti la sua voglia di navigarlo.
  • Parole in Grassetto: Scrivere le parole in grassetto è come indicare ai motori di ricerca quali sono le parole più importanti di tutto il contenuto della pagina.
  • LSI: Latent Semantic Indexing aggiunge un passo importante per il processo di indicizzazione dei documenti. Oltre a registrare le parole chiave che contiene un documento, il metodo esamina la collezione del documento nel suo complesso, per vedere quali altri documenti contengono alcune di quelle stesse parole. LSI considera i documenti che hanno molte parole in comune di essere semanticamente vicini, e quelli con poche parole in comune di essere semanticamente distante. Questo semplice metodo correla sorprendentemente bene come un essere umano, guardando i contenuti, potrebbe classificare una raccolta di documenti. Anche se l’algoritmo LSI non capisce niente del significato delle parole, per i risultati che ottiene può sembrare sorprendentemente intelligente.

 

Struttura di Navigazione Search engine Friendly

Per rendere il vostro sito e-commerce SEO friendly, è importante che abbia una struttura di navigazione semplice e un motori di ricerca, in modo che i vostri clienti lo troveranno facile da navigare. La struttura di navigazione è una parte molto importante del processo di ottimizzazione sui motori di ricerca; se si dispone di una struttura di facile navigazione, i search engine troveranno semplice indicizzare tutte le pagine web. Tutti proprietari e gestori di siti di e-commerce dovrebbero dare molta importanza al logo, alla mappa del sito, evitare collegamenti ad immagini e altro ancora.

 

Schema.org Markup

Schema.org offre un set completo di schemi, come i tag HTML e molto altro ancora, che i webmaster possono utilizzare per formattare le loro pagine in modo che siano riconosciute dai più importanti e popolari search engine. I motori di ricerca come Google, Yahoo! e Bing  si affidano a questo schema al fine di migliorare la visualizzazione dei risultati di ricerca.

Come esempio:

G4PLAY

Attraverso schema.org,  i siti web sono in grado di fornire ai loro clienti informazioni come la valutazione, i prezzi, descrizione prodotto, autore marchio dettagli e più. Qui, in questa immagine qui sopra si può vedere la valutazione del videogioco. Questo aoiuta i clienti nella ricerca del prodotto, maggiori informazioni sono visibili nelle SERP, maggiori sono le possibilità che l’utente apra il link del vostro sito.

Bottoni Social Sharing

Per gli esercenti di e-commerce è molto importante avere pulsanti di condivisione sociale sul loro sito web, in modo che i loro clienti possano condividere il prodotto con i loro amici.
L’utilizzo di bottoni di social sharing da la possibilità di far “girare” in rete i prodotti presenti sul sito di commercio elettronico. Facebook e Twitter hanno preso piede in tutto il mondo e la condivisione e la condivisione da parte degli utenti aumenta la visibilità del sito, dando così maggior valore all’immagine dell’azienda.

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Codice di Google Analytics

Per il monitoraggio del sito sito web Google Analytics è uno strumento indispensabile, è possibile ottenere informazioni complete sul numero dei visitatori, informazioni relative a visualizzazioni di pagina e altro ancora. La cosa migliore di questo strumento è che è completamente gratuito e funziona molto bene per le piccole e grandi aziende.